È durato circa 92 ore il viaggio del famoso treno “Castor” che, dalla Normandia (Francia), doveva portare un carico di rifiuti e scorie radioattive in Germania e precisamente nel sito di stoccaggio di Dannenberg, al ridosso del parco naturale dell’Elba. Il treno aveva il compito di riportare in patria circa 154 tonnellate di rifiuti radioattivi, dopo essere stati vetrificati in Francia, ma le proteste fortissime degli abitanti e di tutti i movimenti ambientalisti ha creato forti disagi. Durante le manifestazioni di protesta sono stati arrestati circa 1000 manifestanti, che a loro modo si erano ingegnati in manifestazioni curiose e originali per impedire il passaggio del treno: dalla classica gente coricata sui binari, ai greggi di animali liberati sul percorso del treno. Da tanti anni ormai in Germania la protesta antinucleare si era affievolita invece, in questi ultimi giorni, è tornata ai fasti di un tempo, tanto che la polizia ha usato le maniere forti per sgombrare la strada al famoso “Castor”.
Ma cos’è veramente l’ormai famosissimo treno “Castor”? Si tratta di un convoglio speciale formato da 11 vagoni pieni zeppi di rifiuti radioattivi, tanto da essere chiamato con il nome di “treno degli inferi”. Per intenderci il treno degli inferi, ha trasportato per mezza Europa una concentrazione di radioattività doppia, rispetto a quella che si è creata durante il disastro di Chernobyl nel 1986. Il treno è costato ai contribuenti tedeschi oltre circa 50 milioni di Euro. Questo sembra che sia il penultimo di una serie di 12 convogli che subisce tale trattamento di vetrificazione in Normandia e attraversa l’Europa per arrivare al sito di stoccaggio che, secondo il partito Verde tedesco, non ha gli standard di sicurezza per contenere tali materiali pericolosissimi. Il sito è un ex cava di sale, e le paure maggiori dei cittadini sono il pericolo di infiltrazioni di acque, e la sottile crosta salina che dovrebbe essere a tenuta stagna.
E poi anche la paura che il sito da temporaneo diventi un sito di stoccaggio permanente, perché il governo di Angela Merkel ha intenzione di prolungare la vita delle centrali tedesche oltre il 2020 (limite fissato dal precedente governo Schroeder), prolungandola di 8 anni alle vecchie centrali e di 14 a quelle più recenti. Tale scelta ha rivitalizzato il movimento ambientalista tedesco portando di fatto, nei sondaggi, il partito Verde al secondo posto di preferenza, subito dietro il partito di governo della Merkel. I Grünen nacquero proprio come movimento antinuclearista, che in Germania rappresentò il punto di partenza del movimento ambientalista storico della militanza di base ecologista. Il governo Merkel, già vacillante per gli effetti della crisi economica, sta subendo un calo vertiginoso di consensi, anche perché i Tedeschi non sono abituati a prendere manganellate come gli Italiani, quando scendono in strada per difendere i diritti alla propria salute. Le proteste intanto non sembrano volersi fermare e altre manifestazioni avranno luogo nelle prossime settimane.
Salvatore Borruto