Sembrano delle scatolette di metallo. Piccole, leggere, colorate. Si infilano nel traffico come fossero biciclette, raramente si fermano agli stop, spesso sorpassano dove e come non dovrebbero. Sono le minicar, viste con favore da molti genitori, predilette dai minorenni e da chi deve fare i conti, specialmente nelle grandi città, con il problema dei parcheggi. Ma è proprio la mancanza di sicurezza il punto debole delle “macchinine”, che dal 2006 ai primi mesi di quest’anno hanno raggiunto in Italia quasi quota 27000. Il primato delle immatricolazioni è tutto romano ed è proprio nella capitale che è più alto il numero di incidenti, nella maggior parte dei casi dovuti alla velocità. Dei proiettili lanciati nel caos cittadino e guidati da chi non ha l’esperienza necessaria. Per essere al volante basta infatti aver compiuto 14 anni e conseguito il certificato di idoneità alla guida dei ciclomotori. Diamo un po’ di numeri: le minicar pesano meno di 350 kg e hanno una velocità massima di 45 km/h, anche se basta qualche piccola modifica per permettergli di raggiungere i 60 o addirittura i 90 – 100 km/h. Per chi le “trucca”, le norme in vigore da quest’estate prevedono sanzioni severe: multe salite da 1000 a 4000 euro per chi le produce, da 779 a 3119 euro per chi le modifica, da 389 a 1559 per chi le guida, oltre al fermo amministrativo del veicolo per 60 o 90 giorni. Ancora invariata l’età minima, anche se sono tante le richieste delle associazioni di consumatori per elevarla da 14 a 16, mentre è già in vigore l’obbligo di indossare le cinture di sicurezza e quello delle lenti correttive da vista. Incidenti spesso mortali, che non lasciano scampo, che riducono le minicar a un ammasso di lamiere, perché prive dei più elementari e necessari sistemi di sicurezza. Sotto accusa l’instabilità delle vetture soprattutto sull’asfalto bagnato e il mancato rispetto delle regole sull’omologazione legate anche ai materiali con cui vengono costruite. La Procura di Roma ha aperto in questi giorni un fascicolo di indagini dopo gli ultimi incidenti, con la richiesta aggiuntiva di informazioni da rivolgere al Ministero dei Trasporti. Dal 2013, la Commissione Europea predisporrà in tutta l’UE un esame teorico obbligatorio e si spera anche uno pratico di guida per i ciclomotori a quattro ruote. Tra le varie proposte, anche quella della Campagna nazionale per la sicurezza stradale”BastaUnAttimo”, del necessario blocco dei mezzi per dotarli di un sistema di sicurezza idoneo e la richiesta da parte del Codacons del sequestro di quelle officine che, dietro pagamento, alterano i motori, eliminando i diaframmi e consentendo di raggiungere velocità elevate ed estremamente pericolose. Non solo ragazzini però alla guida. Spesso le minicar sono anche l’escamotage per tornare in strada scelto da chi non ha più la patente, revocata perché considerato” un pericolo al volante”, Non c’è che dire. Sono diventate ormai uno status symbol, le automobiline che mamma e papà ritengono più sicure del motorino, ormai passato di moda, solo perché sono”a forma di macchina”. Ma mettersi sulla strada non è un gioco, non siamo alle giostre, su quell’autoscontro dove, da ragazzini, ridendo e scherzando tutto si fa tranne che guidare e anche se vai addosso al tuo compagno di giochi, inserisci un altro gettone e ricominci il giro. In strada spesso una seconda possibilità di ricominciare il giro non ce l’hai , non importa quanti gettoni hai in tasca.
M. Cristina Scullino