“Il corso di laurea in Scienze motorie dell’Università di Catanzaro da quest’anno non esiste più. Il 31 marzo del 1989 una convenzione tra Provincia di Catanzaro e Università di Bologna stabiliva che l’Isef fosse una sezione staccata dell’Istituto di Educazione Fisica della città felsinea, un bel traguardo per la Calabria intera dato che, essendo a numero chiuso, le iscrizioni provenivano anche dalla vicina Puglia, Basilicata, Campania e Sicilia. Poi la trasformazione in Scienze Motorie: tale denominazione, la cui creazione è stata particolarmente complicata, è nata in sostituzione del vecchio Isef a seguito del D.L. dell’8 Maggio 1998.
Apprendiamo in questi giorni dal responsabile del Corso di laurea in Scienze motorie, Antonio Ammendolia, della soppressione dell’importante corso; si tratta per il docente ‘di un problema generalizzato da inquadrare nell’ambito della riforma Universitaria voluta dal Governo.’ Dunque nel manifesto degli studi dell’Università Magna Grecia – prosegue Cantelmi – non troveremo la voce Scienze motorie per l’anno accademico 2010/2011.
Sembra che Scienze motorie sarà inserito nel Piano strategico della Regione, data la volontà di approvare una nuova Legge regionale sullo sport; nel frattempo Scienze motorie da quest’anno non esiste più; 30 anni di storia che si sfaldano nella città capoluogo e la cui mancanza si sentirà in tutta la regione nell’indifferenza di chi ci governa”.
In sintesi, questa è la dichiarazione di Andrea Cantelmi, animatore di diversi comitati di laureati in Scienze motorie, che spiega quello che è successo. Una delle facoltà più importanti della Calabria è stata chiusa dai nuovi tagli governativi riguardo le università.
E’ una notizia che ha scosso gli ambienti calabresi che si vedono togliere un ateneo che era un grande motivo d’orgoglio. L’università in Calabria prende dunque l’ennesimo colpo di una stagione fatta di tante amarezze e decisioni inspiegabili.
Giuseppe Dattola