Omicidi, stupri, furti, reati vari, chi aprendo la tv ai giorni nostri, non ascolta tali notizie? Genitori uccisi da figli, furti in casa che terminano in tragedia, potremmo andare avanti per molto tempo ma, il succo della questione è che in Italia, come purtroppo nel resto del mondo civilizzato, il numero dei reati è notevolmente aumentato e, di conseguenza, anche chi finisce dietro le sbarre. Sono 68.795 i detenuti presenti, al 31 ottobre scorso, nelle carceri italiane, a fronte di 44.962 posti regolamentari previsti nei 207 istituti di pena. E’ questa la fotografia dell’emergenza sovraffollamento che emerge dalle statistiche elaborate dall’associazione ‘Ristretti orizzonti’ su dati del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria. I detenuti stranieri risultano essere 25.364, le donne 3.013, i semiliberi 898. Gli imputati risultano 29.986, tra cui 15.111 in attesa di primo giudizio, 8.130 appellanti e 5.047 ricorrenti. Sono, invece, 36.904 i condannati definitivi e 1.822 gli internati. Gli stranieri più presenti tra i reclusi sono i marocchini(21,4%), seguiti dai romeni(13,7), tunisini(12,8%) e albanesi(11,2%). In particolare tra le donne straniere recluse il maggior numero è rappresentato dalle rumene (277) seguite dalle nigeriane (224),e in misura minore dalle jugoslave (54) e bosniache (55). Tra le regioni con il più alto tasso di presenze negli istituti penitenziari, prima in classifica risulta la Lombardia (9.354 per 5.652 posti regolamentari in 19 carceri), seguita dalla Sicilia (8.094 per 5.393 posti in 26 istituti), dalla Campania (7.813 per 5.527 posti in 17 istituti), dal Lazio (6.424 per 4.661 posti in 14 istituti), dal Piemonte (5.340 per 3.445 posti in 13 istituti) e dalla Puglia (4.719 posti per 2.528 posti in 12 istituti). Tutti questi numeri dovrebbero farci riflettere. Cosa non va alla nostra società? Perché un tale incremento? Mancanza di lavoro e quindi di denaro? Forse. Siamo forse di fronte al caro prezzo da pagare per il famigerato progresso? Queste quesiti sono molto difficili da risolvere, probabilmente non avranno una risposta definitiva, comunque il dato lampante è che in Italia le carceri sono delle polveriere pronte ad esplodere. Le ormai sature ed obsolete strutture presenti sul nostro territorio, sono l’emblema di quanto il nostro paese sia in difficoltà a gestire la criminalità. Sinceramente non riusciamo ad immaginare cosa potrà accadere; una cosa è certa però, la situazione è gravissima e occorre una decisa quanto repentina mossa per risolvere la situazione, prima che sfoci in qualcosa di ancor più pericoloso.
Danilo Santoro