Il maltempo delle ultime ore, ha messo a dura prova tutta la Piana di Gioia Tauro e il Vibonese. Abitazioni sommerse da fiumi in piena, fango e detriti, frane e smottamenti nelle zone interne, strade scomparse e ponti letteralmente divelti dalla furia delle acque. Circa 120 famiglie evacuate dalle proprie case, ormai pericolanti e non agibili. Spostamenti nel centro di alcune città con gommoni o barchette di fortuna. Sembra un bollettino di guerra, ma è il resoconto dei danni che il maltempo ha causato nella fascia tirrenica delle province di Vibo e Reggio. Grossi problemi di viabilità per tutto il comprensorio della Piana, addirittura allagato l’ospedale di Oppido Mamertina, con conseguente trasferimento dei malati dal piano terra al primo piano. La richiesta di Stato di Calamità naturale arriva da più fronti. Il consigliere regionale Candeloro Imbalzano in una nota ha dichiarato: « La catastrofica alluvione che ha colpito gran parte del territorio calabrese ed in particolare la Piana con epicentro a Gioia Tauro, la città di Reggio e parte del Vibonese, impone l’immediata richiesta al Governo dello stato di crisi. Per questo bisogna richiedere, con forza, un immediato intervento straordinario del Governo che, unitamente agli sforzi che sta già compiendo la Regione in queste ore, serva ad avviare quella politica di salvaguardia del territorio da sempre auspicata e mai attuata, con il risultato di un livello di dissesto idrogeologico oggi non più tollerabile.». Anche il segretario della Cgil della Piana, Antonino Calogero, in una nota scrive: «Il territorio della Piana è stato flagellato dal maltempo che ha provocato seri danni al territorio e agli abitanti, rimasti bloccati nelle proprie case per molte ore. È qualcosa di incredibile quello successo a Gioia Tauro. Chiediamo da subito di aprire lo stato di crisi per il territorio della Piana, c’è bisogno di aiuti seri e mirati in grado di salvaguardare il territorio e di ridurre il dissesto idrogeologico del territorio. C’è bisogno ora di aiuti per queste famiglie e per le attività commerciali presenti in grado di far ripartire la quotidianità della vita e le attività commerciali pesantemente colpite. Non possono essere le famiglie a pagare ancora una volta per le inadempienze di altri, per uno Stato che non tutela il territorio e che non riesce a prevenire le catastrofi». Non resta che aspettare i primi interventi per cercare di riportare tutto alla normalità quotidiana, non dimenticando il tutto dopo qualche giorno, certi però che solo con la prevenzione e una seria programmazione si possono evitare queste tristi vicende che troppo spesso colpiscono la nostra Regione e la popolazione inerme davanti alla forza della natura.
Salvatore Borruto