Sempre più disagi per i pendolari calabresi

Sono sempre di più i problemi e i disagi che i pendolari calabresi devono affrontare ogni giorno per recarsi al lavoro, a scuola, in facoltà o semplicemente per spostarsi. Da un lato i massicci tagli di corse da parte delle Ferrovie, dall’altro il pesante riassetto delle corse veloci degli aliscafi fra Reggio e Messina. Una situazione davvero insopportabile per chi non possiede un proprio mezzo di trasporto o per chi semplicemente decide di spostarsi con i mezzi pubblici. Dalle ultime novità presenti nel nuovo orario invernale di Trenitalia, in Calabria sarebbero addirittura sei i convogli soppressi e  in particolare: il treno che da Praia a Mare portava a Cosenza, il cosiddetto “Tamburello”, una sorta di metropolitana di superficie tra Melito e Rosarno,  tutti i treni che dalla Campania arrivavano fino in Calabria, e che adesso si fermano ai confini della nostra Regione. Questo perché la nostra Regione è l’unica, assieme al Molise, a non investire un Euro  nella mobilità su rotaia. Tutto ciò, se rapportato al progressivo disimpegno delle Ferrovie verso l’attraversamento dello Stretto, denota un quadro al di sotto degli standard dei paesi del Terzo Mondo. Linee ferrate fatiscenti, stazioni obsolete e senza la presenza di alcun servizio, treni sporchi e quasi sempre rotti. Il dramma infatti si consuma se qualche guasto colpisce i convogli: non esistono treni di riserva e gli utenti rimangono appiedati senza preavviso realizzando in che guado si trovi il sistema dei trasporti in Calabria. Se a tutto questo sommiamo la carenza storica e strutturale della Salerno Reggio Calabria, non ci resta che piangere. Tornando all’attraversamento dello Stretto, i pendolari da anni lamentano la poca flessibilità delle corse mattutine perché, a parte le due corse del mattino presto, esiste un buco orario enorme che costringe anche chi si deve recare nella tarda mattinata in Sicilia a partire all’alba. Così quasi tutto il traffico di attraversamento avviene con i mezzi di trasporto della Caronte, da Villa san Giovanni, con notevoli disagi per i cittadini che poi  devono prendere ancora un altro mezzo  per arrivare a destinazione. Questa situazione denota, se ancor più ce ne fosse bisogno, il progressivo distacco del Sud dal Nord Italia. Tutti gli investimenti vengono effettuati nelle regioni “Padane”, quasi a voler spezzare in due il Paese. L’alta velocità su rotaia arriva fino a Salerno. L’intento sembra quello di fare passare gli abitanti del Sud come figli di un’Italia minore. Carlo Levi scrisse il romanzo “Cristo si è fermato ad Eboli”, ma oggi potremmo semplicemente affermare Cristo si è fermato ai confini della Calabria.

Salvatore Borruto

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