Il sorriso è di particolare interesse per un gran numero di persone che si rivolgono presso questo studio per cure odontoiatriche, ed il colore dei denti riveste una notevole importanza cosmetica: un numero sempre crescente di pazienti infatti, richiede come trattamento lo sbiancamento dei denti e l’aumentato interesse nei confronti dei trattamenti cosmetici sbiancanti è testimoniato dal gran numero di prodotti specifici apparsi sul mercato;alcuni di questi vengono venduti come prodotti da banco senza alcun coinvolgimento professionale nel loro utilizzo.
Prima di parlare di sbiancamento professionale è necessario definire e classificare le discromie dentali in base alla loro localizzazione rispetto ai tessuti del dente in intrinseche, estrinseche ed internalizzate:
- Le discromie intrinseche sono causate da agenti cromogeni all’interno dello smalto o della dentina, cui possono legarsi in fase pre-eruttiva o post-eruttiva. Le discromie intrinseche pre-eruttive sono imputate a tetraciclina,fluorosi,disordini metabolici.La tetraciclina è un antibiotico che se assunto nel II o III trimestre di gravidanza o nei primi 7-8 anni di vita provoca colorazioni bianco-grigiastre e nei casi più severi, colorazioni grizio-blu scure con scanalature displastiche dello smalto. La fluorosi è un’ intossicazione cronica da fluoro che a livello dentale provoca difetti di mineralizzazione dello smalto e si manifesta con aree d’ipocalcificazione bianco-gessose. Le discromie intrinseche post-eruttive sono causate da traumi,terapie endodontiche incongrue,cementi canalari ,invecchiamento.
- Le discromie estrinseche sono provocate da sostanze pigmentanti ch esi legano alla superficie esterna del dente.Gli agenti coloranti sono cibi e bevande contenenti tannini(tè,caffè,liquirizia,vino rosso,etc.) fumo, collutori a base di clorexidina,placca e tartaro.Tali decolorazioni possono essere rimosse mediante una semplice detartrasi, polishing selettivo o con bicarbonato di sodio micronizzato e spazzolino elettrico,etc.
- Le discromie internalizzate sono macchie estrinseche incorporate dal dente attraverso carie,usura,materiali da restauro.
Le diverse tecniche:
gli sbiancamenti dentali possono essere eseguiti a casa dal paziente (sbiancamento domiciliare) o in studio dal dentista(sbiancamento professionale). Lo sbiancamento domiciliare classico (home bleaching)consiste nell’applicazione di un gel a base di perossido di carbamide a percentuali variabili con l’ausilio di una mascherina in acetato personalizzata.Il tempo e la durata del trattamento dipendono dalla concentrazione del perossido impiegata e dal risultato che si vuole raggiungere; generalmente in due settimane si ottengono risultati significativi. Il trattamento presuppone collaborazione del paziente; il fumo e l’assunzione di sostanze pigmentanti,se presenti, dovrebbero essere sospese. Durante lo sbiancamento domiciliare aumenta la permeabilità dentinale, rendendosi possibile la penetrazione degli agenti ossidanti in dentina e polpa;in conseguenza di cio’ si puo’ presentare aumento della sensibilità dentinale che passa generalmente dopo 48h dalla sospensione della terapia o con l’assunzione di gel al fluoro secondo necessità. Lo sbiancamento professionale detto “power bleaching” si attua applicando direttamente il gel sbiancante sulla superfice vestibolare dei denti da sbiancare. La sua introduzione è stata motivata dalle maggiori esigenze dei pazienti che ormai richiedono trattamenti sempre più rapidi con minori complicazioni. Il “power bleaching” , per la breve durata del trattamento , dovrebbe poter essere eseguito anche su fumatori o su forti consumatori di sostanze pigmentanti con la raccomandazione di sospendere l’assunzione delle suddette sostanze nelle successive 48h alla procedura di sbiancamento.
Materiali e metodi
Procedure preliminari:
il protocollo clinico utilizzato in questo studio prevede prima dello sbiancamento una serie di procedure preliminari:
-Anamnesi generale e odontoiatrica :serve ad identificare abitudini alimentari o di vita scorrette del paziente.
-Esame dei tessuti molli-duri.
-Esame radiografico.
-Preparazione iniziale: non si esegue lo sbiancamento se il paziente non è in condizioni parodontali buone.
-Rilevazione colore e consenso informato.
Sequenza operativa “power bleaching”. Per prima cosa si applica vaselina in crema per evitare la disidratazione della cute perilabiale. Si inserisce un apribocca ,vengono deterse le superfici dei denti da sbiancare con pomice micronizzata,si applica poi della diga liquida foto polimerizzabile sul margine gengivale dei denti da trattare; successivamente si fanno delle pennellature a base di fluoro contro l’ipersensibilità ed a questo punto mediante una spatolina si applica il gel sbiancante a base di perossido di idrogeno al 35% sulle superfici dentarie interessate( da secondo premolare a secondo premolare). Una volta puntata la lampada sbiancante sui denti si attende un primo ciclo della durata di 20’ (è possibile effettuare anche un secondo ciclo se lo si ritiene necessario);successivamente si rimuove la diga ,si aspira con la cannula eventuale gel in eccesso e si fa sciacquare copiosamente il paziente: solo a questo punto il processo di sbiancamento è concluso.
Per vedere la galleria cliccare su una foto. Per tornare all’articolo cliccare sulla foto ingrandita. Un cenno in conclusione sullo sbiancamento dei denti devitalizzati: si usa gel a base di perossido di idrogeno o carbamide che viene collocato nella camera pulpare e rinnovato ogni settimana per 3-4 volte, si parla in questo caso di sbiancamento ambulante o “walking bleaching”. Diversamente si possono fare applicazioni in un’unica seduta con tecnica tipo power bleaching ma con risultati che inferiori.
- Conclusione
Il trattamento sbiancante realizzato con attivazione del gel sbiancante tramite lampada consente di ottenere risultati efficaci,rapidi e sicuri,se utilizzato correttamente secondo i protocolli indicati in precedenza.
Dott. Davide Occhiuto – Via Paolo Pellicano 17d RC – davideocchiuto@gmail.com