Secondo appuntamento con la nostra rubrica settimanale dedicata ai protagonisti della Reggina edizione 2010/2011. La Reggina ai reggini. È questo lo “slogan” su cui ha puntato fortemente il presidente Foti in questa stagione; uno dei simboli di questa “regginità” è senza alcun dubbio il capitano, Simone Missiroli, uno dei tanti “figli del Sant’Agata” a disposizione di mister Atzori. Ed è proprio di Missiroli che ci occuperemo in questo secondo numero di “Conosciamoli meglio”, dopo avere presentato il bomber Bonazzoli. Simone nasce a Reggio Calabria il 23 maggio 1986 e risiede nel quartiere di Gallina. Nonostante sia alto 1 metro e 91 centimetri, Missiroli riesce a ugualmente a garantire velocità e agilità grazie alla sua corporatura non possente difatti, pesa soltanto 75 kg. Figlio d’arte, suo padre Battista Missiroli detto Furia, ha militato nella Reggina tra gli anni settanta e ottanta ai tempi della C1. Simone è come si suol dire “nato, cresciuto e pasciuto” sui campi del centro sportivo Sant’Agata dove, con la casacca amaranto, ha militato in tutte le categorie giovanili. Militava ancora nella Primavera quando, nella stagione 2004/2005, Walter Mazzarri, allora allenatore amaranto, lo fa esordire in prima squadra contro il Brescia, più precisamente il 24 aprile 2005, data del suo esordio in serie A. Di corporatura molto esile, e ancora giovanissimo (19 anni), Simone si “tuffa” nella massima serie collezionando i suoi primi quattro gettoni nel 2005. La stagione successiva, sorprendendo tutti, la dirigenza e Mazzarri stesso, lo inseriscono a pieno titolo nella rosa per la stagione 2005/2006. Si pone così davanti a Simone un’opportunità unica: disputare il suo primo campionato di serie A dal principio. E Simone non deluderà le attese. Colleziona 25 presenze a mette a segno 2 reti giocando da centrocampista offensivo, ruolo che col tempo farà suo, diventando punto di riferimento dell’attuale Reggina. Ma andiamo con ordine. La stagione 2006/2007, è certamente ricordata da tutti per lo scandalo Calciopoli dal quale, la squadra amaranto ne esce notevolmente coinvolta e costretta a scontare ben 15 punti di penalizzazione. Per una squadra come la Reggina, un tale fardello saprebbe di condanna, ma gli amaranto sorprendono tutti e riescono a conquistare una salvezza che, per i reggini, ha la stessa valenza di uno scudetto. Simone dal canto suo si batte per la causa, crescendo tatticamente e fisicamente, collezionando 22 presenze. Nella stagione 2007/2008, Simone ad un passo dal trasferimento al Grosseto, decide di restare ancora in riva allo stretto sapendo forse, che la Reggina sarà il suo destino. Collezionerà 24 presenze ed una rete. È l’estate del 2008 quando, di comune accordo con la società, Simone si trasferisce in prestito a Treviso in serie B dove, avrà certamente più spazio e modo per crescere ulteriormente. Nella città Veneta diventa subito un idolo e punto di riferimento collezionando 35 presenze e mettendo a segno 2 reti che però non impediscono la retrocessione del Treviso in serie C. L’anno successo, Simone torna a casa, la Reggina reduce dalla retrocessione in B decide di puntare forte su di lui e la fiducia è ripagata. Simone ha acquistato sicurezza, e le indubbie qualità gli permettono di disputare uno dei migliori campionati in maglia amaranto giocando 36 partite e segnando il suo record di reti ben 7. Il resto è storia recente. Simone è un punto di riferimento del progetto giovani del presidente Foti, tanto che gli è stata assegnata per questa stagione la fascia da capitano. Ad oggi è sicuramente uno dei giocatori più richiesti e temuti di tutta la categoria, al momento ha collezionato 11 presenze mettendo a segno 2 reti. L’auspicio è che questo possa essere l’anno della consacrazione per lui e che, insieme alla Reggina possa dare tante soddisfazione ai tifosi di questa città che mai come quest’anno grazie a questi ragazzi, sono orgogli di essere reggini.
Danilo Santoro