A Bologna, recentemente, è stato ricoverato in gravi condizioni un ragazzo per un overdose di anfetamine. Si tratta di un diciannovenne, cliente assiduo di una palestra. Evidentemente, qualcuno gli ha consigliato di farsi aiutare da queste sostanze per migliorare fisico e prestazioni ed il risultato è stato quello che abbiamo appena descritto con i medici che non hanno ancora sciolto la prognosi. Questa notizia riapre una questione dolorosa: il doping nelle palestre, un fenomeno che cresce a dismisura anche perché si scoprono sempre più prodotti che possono dare dei benefici momentanei al fisico ma che hanno effetti devastanti nel lungo periodo. Queste sostanze contengono spesso ormoni che, una volta introdotti nel corpo, alterano il sistema muscolare e nervoso. I body-builder ne fanno uso spropositato e, spesso, si sentono notizie su morti di uomini che praticano il culturismo. La Finanza, in Italia, ha elevato il livello di allerta e sta cercando di entrare sempre di più nelle palestre per trovare chi vende questi prodotti. Negli ultimi anni, sono state fatte delle operazioni importanti che hanno portato all’arresto di alcuni spacciatori, spesso proprietari di palestra che “arrotondavano” l’abbonamento mensile vendendo agli iscritti anfetamine ed anabolizzanti illeciti. Nell’evo moderno dello sport, purtroppo il doping è un fenomeno presente in tutte le discipline tanto che, nelle ultime settimane, un noto medico sportivo ha addirittura consigliato di eliminare i controlli antidoping in uno sport dove la percentuali di atleti dopati è alta come il ciclismo. “Tanto, in un modo o in un altro, tutti prendono sostanze vietate” è la sentenza del dottore che ha espresso questo pensiero che sicuramente è un azzardo ma fa capire che ormai si è andato troppo oltre e che bisogna prendere dei seri provvedimenti perché, purtroppo, sono in gioco vite umane e non il semplice risultato sportivo. Doping ad alti e bassi livelli dunque. Non sarà facile sconfiggere questa piaga ma non bisogna arrendersi altrimenti si lascia campo libero ad una masnada di pusher pronti a vendere veleni a degli che sperano di diventare campioni con aiuti esterni.
Giuseppe Dattola