GP Korea: a Yeongam si scende in pista. Ecco le attese dei big

Finalmente in pista per la prima giornata di libere a Yeongam (Corea del Sud), su un circuito che è un cantiere aperto “disturbato” dalle monoposto. In attesa delle prime impressioni a caldo, con le monoposto a girare e i piloti a prender confidenza con il tracciato, ieri si è tenuta la consueta conferenza stampa del giovedì. La pressione aumenta sui tre in lotta per il titolo, con Fernando Alonso che è l’unico realmente abituato ai finali di campionato combattuti, mentre per Mark Webber questa situazione è assolutamente inedita. Attenzione al duo McLaren che, sebbene tagliato fuori per la lotta finale, potrebbe inserirsi e mettere scompiglio tra Webber, Alonso e Vettel. La conformazione del circuito, in particolare la prima parte, dovrebbe favorire le vetture di Woking e la Ferrari. “Ovviamente la caccia al titolo per me è più difficile, essendo dietro di 31 punti. Però, c’è sempre una possibilità, siamo fiduciosi e guardo avanti a queste tre gare che mancano. Sono certo che saremo tutti in lotta, saremo più vicini a RedBull e Ferrari rispetto alle ultime due gare e sarà una lotta interessante” ha detto Jenson Button. Nella bagarre per il titolo, a Yeongam si partirà realmente tutti alla pari, considerando la novità del circuito e le condizioni dell’asfalto da verificare. E’ lecito attendersi sorprese, magari da chi riuscirà ad interpretare al meglio il nuovo tracciato: da tenere d’occhio, come sempre, Robert Kubica. Il polacco in Giappone si è comportato al meglio, finchè la Renault non ha deciso di lasciarlo su tre ruote. Poi, in casa Ferrari si augurano che Felipe Massa possa concretamente aiutare Fernando Alonso, tenendo dietro almeno una delle due RedBull. Nella factory austriaca, intanto, si continua a professare assoluta parità di trattamento tra Webber e Vettel, con gli storici che sono andati indietro nel tempo fino al 1986, quando il duo Williams Mansell-Piquet si fece soffiare il titolo da Alain Prost su McLaren: un altro finale di stagione “affollato”, con il quarto incomodo che era un giovanissimo Ayrton Senna. Discutibile, quindi, la scelta di Chris Horner di lasciare liberi i propri piloti, con Vettel che ammette come “il primo settore di pista non sembra essere il nostro terreno ideale, ma la seconda e terza parte dovrebbero favorirci”. Il capoclassifica Webber, quasi a voler ribadire come la sua leadership sia costruita e non frutto del caso – l’australiano si è ritirato una sola volta in questo 2010 – spiega l’approccio a queste ultime tre gare: “non cambia nulla, i punti sono uguali alle gare precedenti e si tratta solo di fare del mio meglio, come sempre”. A chiudere la conferenza, Fernando Alonso. Lo spagnolo ha voluto sottolineare come “il 2010 sia stato un gran campionato: guidare per una nuova squadra, si è creato da subito una grande integrazione e mi sono sentito molto a mio agio. Probabilmente è stata la mia migliore stagione in carriera, sono molto contento. Adesso ci tocca dare il massimo per arrivare ad Abu Dhabi in condizione di lottare per il titolo, saranno gare emozionanti con alcuni circuiti che ci favoriranno e altri che potrebbero essere meno favorevoli, di certo daremo il massimo”.

Fabiano Polimeni

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