Come in quasi tutti i paesi avanzati, i dati relativi all’evasione fiscale sono scarni e poco approfonditi. Questo dipende dalla vastità del tema trattato e dalla difficoltà dell’accertamento stesso. I dati certi su cui possiamo fare affidamento sono le stime dell’ufficio studi dell’Agenzia delle Entrate sull’evasione dell’IVA e dell’IRAP, e le stime ISTAT relative al sommerso economico. Questi dati ci offrono l’andamento delle entrate fiscali e dell’evasione in Italia dalla seconda metà degli anni ’90 fino ai giorni nostri. I dati citati mostrano una diminuzione dell’evasione dell’IVA, passando dal 36,1% del 1996 al 31,2 del 2002 e dell’IRAP che passa dal 27,3% del 1998 al 21,9% del 2002. Per il lavoro sommerso si è passati da una percentuale del 16,45% del 1996 al 15,45% del 2002. Fino a questo periodo la crescita delle tecnologie informatiche hanno contribuito a diminuire in percentuale e in numero l’evasione e il lavoro nero, anche se non è cosi univoco tale fenomeno. La creazione dell’Agenzia delle Entrate ha contribuito in maniera efficace ad aiutare il processo. Dopo i primi anni del secolo invece, dal 2003 in poi abbiamo avuto un inversione di tendenza per quanto riguarda l’IVA che è cresciuta fino a una quota di evasione del 33%.
Invece l’evasione legata al lavoro nero è ancora diminuita nel triennio 2001-2004, ma solo perché c’è stata la sanatoria per la regolarizzazione dei lavoratori stranieri. L’aumento dell’evasione dell’IVA è dovuta parzialmente dalla manipolazione degli studi di settore da parte dei contribuenti stessi, e in parte dalle compensazioni indebite, dovute all’occultamento di fatturato. Il 2006 è l’ultimo anno di cui possediamo stime ufficiali. I dati indicano una riduzione media dello 0,9% del pil, del valore medio del sommerso.
La riduzione è dovuta tendenzialmente alla riduzione dei capitali occultati. La stessa Banca d’Italia ha stimato uno gettito superiore del 15% per tali entrate. Per gli anni successivi al 2006 non abbiamo dati certi, m disponiamo di un indicatore significativo: il gettito dell’IVA e i consumi netti che avvengono nel paese. Analizzandoli si nota lo stesso andamento che avveniva negli anni precedenti. Si è passati da un aumento nei primi bienni a un progressivo abbassamento. Gli ultimi anni invece denotano un aumento dell’evasione e del lavoro nero, nonostante la crisi economica e gli accertamenti più ferrei. La somma annua media è di circa 371 miliardi di Euro, con un aumento pari al 6,7%. In testa alle regioni troviamo Lombardia e Veneto con un aumento medio del 11,2%.
Ecco alcuni dati sul sommerso e l’evasione relativi all’anno 2010 *fonte www.ilsole24ore.it
Economia sommersa: almeno 2.400.000 occupati svolgono un’attività irregolare come lavoratori dipendenti: € 34 MLD
Economia criminale: controllo del territorio € 63 MLD
Società di capitale: il 81% delle società di capitali dichiara redditi negativi o meno di € 10 mila: € 18 MLD
Big company transfer pricing conti off-shore e società estere: € 31 MLD
Lavoratori autonomi e piccole imprese: mancata emissione di scontrini, ricevute e fatture fiscali € 10 MLD
Totale: € 156 MLD
Salvatore Borrruto