Gianni Versace, la storia, la vita di un uomo che ha fatto grande la moda

«Nel passato le persone nascevano nobili. Oggigiorno la nobiltà deriva dalle proprie azioni»

Gianni Versace

(… seconda parte)

Nel 1975 presenta la sua prima collezione di abiti in pelle per Complice. Nel 1978, presso il Palazzo della Permanente, a Milano, Gianni Versace presenta la sua prima collezione donna firmata con il suo nome. Nel 1979 inizia una fortunata collaborazione con il fotografo americano Richard Avedon. Nel 1982 gli viene assegnato il premio “L’Occhio d’Oro” come miglior stilista 1982/83 Collezione Autunno/Inverno donna; questo non è che il primo di una lunga serie di riconoscimenti che gli verranno assegnati nel corso della sua florida carriera.

Nella collezione premiata, Versace introduce alcuni elementi in metallo che diventeranno, poi, un dettaglio classico delle sue produzioni. Sempre nello stesso anno, inizia una collaborazione – che durerà, poi, negli anni – con il Teatro alla Scala di Milano. Sempre nel 1983 lo stilista viene invitato al Victoria & Albert Museum di Londra, per intervenire a una conferenza sul suo stile.

Nel 1984, al Piccolo Teatro di Milano, viene lanciato il profumo “Versace l’Homme”; solo pochi mesi più tardi, a Parigi, in occasione della presentazione europea del profumo, viene organizzata una mostra di arte contemporanea nella quale vengono esposti i lavori di artisti internazionali legati al nome di Versace.

 Il 1986 è, per lo stilista, un anno ricco di avvenimenti: il Presidente della Repubblica Italiana Francesco Cossiga gli conferisce il titolo di “Commendatore della Repubblica Italiana”; il National Field Museum di Chicago presenta una mostra retrospettiva sul suo lavoro dell’ultimo decennio; a Parigi, infine, durante la mostra “Gianni Versace: Obiettivo Moda”, che illustra i risultati della collaborazione fra Versace e i fotografi internazionali – quali Avedon, Newton, Penn, Weber, Barbieri e Gastel -, il capo di Stato francese Jacques Chirac gli assegna l’onorificenza “Grande Medaille de Vermeil de la Ville de Paris”.

Nello stesso anno la maison italiana finanzia la mostra dell’Alta Moda organizzata dal Metropolitan Museum of Art e Versace stesso collabora in stretto contatto con Elton John, per aiutare la Fondazione di ricerca sull’Aids del cantautore inglese. Poi, il 15 luglio 1997, la tragedia: Gianni Versace viene assassinato, sugli scalini della sua abitazione di Miami Beach (Florida), da Andrew Cunan, spietato serial killer da tempo ricercato.

Ritenuto uno dei più grandi nomi della moda italiana nel mondo, la sua direzione stilistica fu rivolta a collegare la moda elegante a quella sportiva, quella maschile alla femminile, dando vita a uno stile italiano che ha dato successo all’italianità nel mondo.

Ha fondato la Gianni Versace S.p.A., azienda oggi gestita dalla famiglia dello stilista. Oltre le doti imprenditoriali, è stato lo stile che ha sempre distinto “l’uomo Gianni Versace”, uno stile che ha aperto e allargato orizzonti  su come  utilizzare l’arte in qualcosa che diventava essa stessa arte.

A detta delle tante personalità che lo hanno conosciuto e apprezzato, è stato un uomo dalle tante qualità, i suoi pregi sono stati sicuramente la generosità, il genio, l’animo sensibile, la discrezione e la profondità di emozione; la trasparenza, la schiettezza e l’onestà con le persone.

Era geniale, e oggi, più di allora, ci si può rendere conto di quanto lo fosse. Ruppe certi schemi mostrando le stesse cose in diversa prospettiva: mescolare stili, abbinare diversi elementi, l’antico col nuovo, colori che sembravano assurdi accostati vicini; le forme, l’esagerazione, il divertimento nell’osare e nello sperimentare. Gianni Versace Aveva una prorompente energia, ma soprattutto una voglia di sperimentarla a 360 gradi! Esaltava il corpo, la femminilità e ruppe gli schemi anche nell’ambito del vestire maschile: propose colori, fantasie, forme.

Come avesse avuto una bacchetta magica e si divertisse a usarla, e come se  dietro questo suo appassionato e instancabile divertimento, risiedesse una voglia di Bellezza e di Libertà nei costumi, negli esseri umani, senza tabù. Queste cose non hanno tempo e anche oggi credo si apprezzi tale bellezza e tale messaggio, anche a livello inconscio!

Antonella Pirrotta

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