Weekend con gli occhi puntati sul Giappone, con la quart’ultima prova del Mondiale 2010 che dovrebbe dire qualcosa in più su chi – tra i cinque piloti ancora in lizza per il titolo – potrà coltivare speranze iridate. Si torna a Suzuka, nell’alternanza decisa dalla Federazione Internazionale dell’Automobile con l’altro circuito giapponese, il Fuji, che ha ospitato il Circus lo scorso anno. La situazione per i ferraristi è incoraggiante. Un Fernando Alonso ritrovato – o forse una monoposto che ha sfruttato al meglio gli aggiornamenti introdotti nel corso della stagione – punterà al tris consecutivo, dopo Monza e Singapore. Ad insidiarlo da vicino, sicuramente la Red Bull, che sembra però aver perso il vantaggio tecnico che ha sfoderato per gran parte della stagione. Il team austriaco, inoltre, dovrà gestire la grana dei due piloti: Vettel e Webber, entrambi con chance di laurearsi campioni, non nascondono l’acerrima rivalità e da parte del team non si è puntato palesemente verso uno dei due. Il trattamento di favore, non troppo velato, verso Vettel potrebbe pregiudicare le possibilità di Webber, facendo il gioco degli inseguitori. Ma non c’è solo Alonso. Nel lotto di chi insegue la vetta ci sono anche i due piloti McLaren.
Hamilton e Button vengono da situazioni opposte. Per un inglese, Hamilton, reduce da due gare disastrose, dove ha perso per strada importanti punti, c’è un altro suddito di sua Maestà che, invece, nell’ombra ha messo in cascina punti buoni per sperare ancora nella riconferma del titolo conquistato nel 2009 quando era alle dipendenze della Brawn GP. Tecnicamente, Suzuka dovrebbe favorire la Red Bull, tuttavia, con una Ferrari competitiva su due tracciati totalmente diversi tra loro – Monza e Singapore – non si può fare un pronostico netto: sarà lotta alla pari, dove chi sbaglierà meno avrà le migliori chance di aggiudicarsi la corona iridata. Chi potrebbe inserirsi in questa lotta a cinque e mischiare le carte? Pochi. Un ruolo importante per Alonso potrebbe giocarlo Massa, se riuscisse a togliere punti ai diretti concorrenti dello spagnolo: a Singapore è stato penalizzato dalla rottura in qualifica, a Monza è invece riuscito a tenersi dietro le RedBull. Il brasiliano, tuttavia, non ci sta a un ruolo di eterno secondo, come ha dichiarato appena ieri. “Per il 2010 darò un aiuto ad Alonso, ma non voglio essere un eterno secondo pilota: non voglio essere il nuovo Barrichello”, questa la risposta indiretta al presidente Montezemolo che chiedeva un impegno per togliere punti agli avversari. Un occhio particolare poi, a Robert Kubica. Il polacco, vera conferma del 2010 anno in cui ha lottato con una vettura non all’altezza dei top team, ha dimostrato di sapersi inserire nel gruppetto di testa e Suzuka è pista dove il pilota riesce a fare la differenza. Domenica, sveglia di buon’ora per il via che sarà alle 8 italiane su Rai Uno, mentre le qualifiche scatteranno sabato quando in Italia saranno le 7.
Fabiano Polimeni