Cominciamo la nostra rubrica “A quattro zampe” con un approfondimento su un fenomeno negativo legato agli animali: IL RANDAGISMO. Nel 1991 è entrata in vigore la legge quadro per la prevenzione del randagismo (n.281/91) che, purtroppo, non ha spaventato nessuno perché i numeri sono in continuo aumento ed ogni anno si assiste alla crescita di animali che vengono sistematicamente abbandonati dai padroni in mezzo ad una strada. 135 mila è il conteggio effettuato della LAV (Lega Anti Vivisezione) che, nelle sue infinite battaglie, combatte anche questa spiacevole piega. La LAV si è trovato a dover affrontare le leggi contro il randagismo delle regioni italiane che sono troppo generiche e inapplicate da parte di coloro che hanno il compito di farlo. Per fortuna, è cresciuto il numero di canili o istituti dedicati alla raccolta di animali randagi che vengono ospitati in queste strutture anche se, spesso, in condizioni disagiate in cui il tasso di mortalità è altissimo e la prevenzione delle nascite tramite sterilizzazione viene trascurata. Per quanto riguarda i tempi di questo fenomeno c’è da dire che si verifica durante tutto l’anno solare anche se i picchi più alti sia hanno nel periodo di riapertura della caccia (il 30% dei casi, n.d.r.) a causa di padroni insoddisfatti delle mancate doti di segugio dei rispettivi cani e durante l’Estate (il 25%) nella classica ed infausta moda di abbandonare il proprio animale prima di partire per le vacanze. Il randagismo, come conferma la LAV, è diventato anche un business perché ottenendo la gestione dei randagi, i gestori di canili privati possono contare su un contributo che va da 2 a 7 € al giorno per ogni cane e il totale può giungere a cifre elevatissime che alimentano un giro di affari stimato intorno ai 500 milioni di euro l’anno. Le altre conseguenze illecite del randagismo riguardano l’importazione illegale di cuccioli dall’estero, le vendite non autorizzate ed il commercio illegale. Un fenomeno dunque che ha tante ramificazioni e che difficilmente potrà essere sconfitto in tempi brevi. La LAV porta avanti una campagna che dura da moltissimo tempo ma ci sono anche altre associazioni di volontariato che provano a prevenire e combattere il randagismo anche se i risultati finora ottenuti non sono stati quelli sperati. L’intenzione è quella di rafforzare l’opera di sensibilizzazione che possa far capire sia ai proprietari, sia coloro che sono deputati a far rispettare le leggi che un animale ha i suoi diritti e che va rispettato. Cosa che purtroppo, in Italia viene dimenticata spesso, come testimoniano i numeri già indicati ed a farne le spese sono gli innocenti esseri a quattro zampe lasciati al proprio destino da gente che meriterebbe di essere punita per questo tipo di gesto.
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