Tra il 2015 e il 2025 quasi 25mila medici di famiglia andranno in pensione e non verranno sostituiti: 11 milioni di cittadini non avranno assistenza, in particolare quelli che abitano in zone isolate. Questo è il dato che emerge da una ricerca fatta su scala nazionale. Nei prossimi quindici anni, l’Italia dovrà affrontare questi numeri in un settore che già vive un momento di grande crisi. Il taglio dei costi di gestione sull’attività sanitaria, le difficoltà delle Regioni nel gestire le poche risorse destinate alle aziende ospedalieri e tanti altri fattori che stanno condizionando un aspetto fondamentale della vita quotidiana. C’è malcontento da parte della popolazione che, purtroppo, va incontro a una serie infinita di disagi quando si tratta di salute e prevenzioni. Le soluzioni sono difficili da trovare perché, come detto, la crisi dell’ultimo anno ha portato alla riduzione dei fondi. Sicuramente, l’italiano non dorme sonni tranquilli nel sapere che potrebbe essere uno di quei undici milioni di cittadini che non disporrebbe della facoltà di usufruire dell’assistenza del Medico di Famiglia. La proiezione di queste cifre è stata fatta dal 2015 al 2025, quindi si è ancora in tempo per trovare eventuali rimedi per ovviare a un problema ancora lontano dalla soluzione. Ogni Regione si sta attrezzando per cercare toccasana interni ma non è facile; le strutture e l’impiantistica ospedaliera ha costi esorbitanti, il personale ha un monte stipendi elevato e quindi bisogna decidere dove risparmiare. Ad andarci di mezzo, come al solito, è il povero contribuente che deve sperare sempre di essere sano e fortunato perché, dovesse ammalarsi e dimorare in alcune zone poco servite, per farsi segnare una semplice ricetta nei prossimi quindi anni, dovrà chiedere aiuto ai piccioni viaggiatori.
Giuseppe Dattola
