#CalabriaOLTRE l’Aspromonte è il tema del quarto appuntamento con Scilla in passerella. Alla Terrazza Le Sirene, apre la serata la melodia della zampogna di Filippo Spanò, maestro di questo strumento tipico, del quale ne ha spiegato la storia e le caratteristiche a tutti i presenti. La “ciaramedda”, così chiamata nella zona, per tutta la serata ha inframezzato gli interventi degli ospiti invitati: Giuseppe Bombino, presidente del Parco Nazionale dell’Aspromonte, Cosimo Sframeli, luogotenente dei carabiniere impegnato per anni alla lotta contro i sequestri di persona, Rocco Lupini e Fausta Rigoli, sequestrati negli anni ’80, moderati da Marisa Larosa, presidente dell’Associazione Culturale “Leggendo Tra Le Righe”, e Filippo Teramo, giornalista scillese e presidente della “Filodrammatica Scillese”. Bombino, riferendosi a queste melodie, le definisce “il canto dell’Aspromonte” prima che arrivassero “le urla ed il dolore” che questo territorio ci ha dato negli ultimi 30 anni circa e continua a darci. Urla e dolore iniziati con i sequestri di persone, perché le caratteristiche del territorio permettevano di nasconderli in modo tale da non essere trovati, e di conseguenza, urla e dolore per il sequestro di un intero territorio che per questo motivo diventa inaccessibile. Ma c’è un lato positivo in tutto ciò, come sottolinea il presidente del parco, perché questa inaccessibilità oggi ci permette di godere di una natura quasi incontaminata dagli interventi dell’uomo. Un territorio da tutelare e conservare, ma soprattutto da rivalutare, partendo dai “vecchi mestieri” come quello dei pastori, che all’interno di un progetto dell’Ente Parco, diventano protagonisti. Ci spiega Bombino come in questo progetto si cerca di coinvolgere questa figura che vive e conosce il territorio come pochi, facendoli sentire parte importante del territorio stesso e della sua gestione. Inoltre sono il fondamento del progetto “Via Lattea”, il cui obiettivo è dare a queste figure le conoscenze e gli strumenti idonei per poter svolgere la loro attività, che va dall’allevamento degli ovini alla produzione dei derivati, in maniera consona ai parametri di legge. Il progetto riguarda l’area grecanica dell’Aspromonte, area che con la sua cultura e la sua storia ha stregato Cosimo Sframeli il quale, durante la serata, ne ha parlato con amore e conoscenza dovuta agli studi e ai numerosi anni di servizio svolto proprio in questi territori durante l’epoca dei sequestri di persona. Un amore che lo ha tenuto legato a questa terra nonostante sia di origini siciliane, lo stesso amore che ha fatto si che Fausta Rigoli e Rocco Lupini, madre e figlio oggetti di sequestro di persona negli anni 80, non si allontanassero nonostante la brutta esperienza vissuta. Amore che accomuna tutti gli ospiti intervenuti e che permette, questa sera, di andare OLTRE l’Aspromonte.