L’exequatur è del 2 novembre 2015, ma Domenico Coco – Console Onorario dell’ Azerbaigian per Sicilia e Calabria – ha già organizzato un visita in Azerbaigian per 20 aziende siciliane dal 12 al 16 Aprile. Gli abbiamo posto alcune domande.
Signor Console come nasce la sua nomina?
La mia nomina a Console Onorario nasce dall’esigenza di sviluppare i rapporti culturali, turistici, economici con l’ Azerbaigian. Accertato la disponibilità da parte dell’Ambasciata di volermi nominare, mi sono messo al lavoro promuovendo la cultura azerbaigiana, facilitato dalla somiglianza con la cultura e tradizione meridionale. Infatti molte delegazioni siciliane hanno già visitato l’ Azerbaigian. Spero a breve di promuovere la Regione Calabria che ha molto da dire in tanti settori: turistici, agroalimentari, culturali. Dove l’Azerbaigian sta investendo molto e la Calabria, con le sue peculiarità, saprà come affrontare questi nuovi mercati.
Prevede di visitare la Calabria?
La Calabria è tra le prime regioni che abbiamo intenzione di visitare nei prossimi mesi. I rapporti tra Azerbaigian e Italia sono ottimi non solo dal punto di vista delle relazioni inter-governative: ma anche con le realtà locali. Esistono gemellaggi e progetti di comune interesse con molti comuni e regioni italiane. Uno dei nostri primi obiettivi è portare queste relazioni e questo spirito di collaborazione anche in Calabria, regione che non ha fino ad oggi accolto una visita ufficiale di una delegazione dell’Azerbaigian. Molti sono i settori nei quali potremo esplorare sinergie di comune interesse.
Un aspetto interessante dell’Azerbaigian è l’assenza di conflitti religiosi. Cosa pensa?
Sono molto lieto di questa domanda, perché l’Azerbaigian è un paese ancora non sufficientemente conosciuto in Italia. Se sono più note le sue ricchezze economiche e le sue potenzialità come partner commerciale stabile del nostro paese, è invece più sconosciuto il suo patrimonio culturale. Uno degli aspetti del paese che lo rende un modello internazionale è proprio il suo essere uno stato multiculturale e multiconfessionale. L’Azerbaigian ha circa 10 milioni di abitanti, con una spiccata maggioranza musulmana. Ciò nonostante sono presenti, sul suo territorio, tutte le altre confessioni: dall’ebraismo al cristianesimo fino ad altre minoranze religiose. La coesistenza pacifica è il normale stile di vita dell’Azerbaigian. Tutte le religioni sono ugualmente tutelate e rispettate. A livello costituzionale non c’è alcuna distinzione tra appartenenti a fedi diverse e questo è molto importante e raro. Proprio questa attitudine e questa coesistenza storica ha fatto sì che nel paese siano totalmente assenti conflitti di natura religiosa. L’Azerbaigian ha ottimi rapporti con i tutti i Paesi della regione, dalla Georgia cristiana a Israele e all’Iran, per citarne alcuni. L’Azerbaigian è impegnato nella promozione del multiculturalismo e del dialogo interculturale a livello internazionale. A tal fine organizza numerosi eventi internazionali. Come il Forum dell’ Alleanza delle Civiltà delle Nazioni Unite che si svolgerà dal 25 al 27 aprile nella capitale dell’Azerbaigian, Baku. A tal proposito vorrei cogliere l’occasione per sottolineare come l’unico conflitto in essere è quello con Armenia, ma, anche in questo caso, la guerra con Armenia non ha a che fare con cause religiose, ma ha esclusivamente è stata avviata dall’Armenia sulla base di rivendicazioni territoriali di questo paese contro l’Azerbaigian. L’Armenia ha occupato da oltre 20 anni il 20% dei territori riconosciuti internazionalmente dell’Azerbaigian, inclusa la Regione del Nagorno Karabakh e i 7 distretti adiacenti, espellendo circa 1 milioni di rifugiati e profughi interni azerbaigiani dalle loro terre ancestrali. La comunità internazionale è concorde nel richiedere, attraverso numerosi documenti internazionali, tra cui 4 risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, il ritiro delle truppe armene dai territori azerbaigiani sotto occupazione ed il ritorno di profughi e rifugiati alle proprie case. Purtroppo tali richieste sono rimaste fino ad oggi inascoltate dall’Armenia.
L’ Azerbaijan è presente in Italia anche grazie alla Fondazione Heydar Alieyev. Cosa può dirci al riguardo?
La Fondazione Heydar Aliyev è stata creata per volontà della nazione al fine di esprimere la sua stima per la memoria di Heydar Aliyev, entrato nella storia del paese come costruttore di uno stato indipendente e per riflettere sulla sua ricca eredità morale. A partire dall’avvio delle sue attività nel 2004, la Fondazione Heydar Aliyev ha partecipato attivamente alla costruzione di una nuova società e ha contribuito allo sviluppo sociale ed economico del Paese, mediante l’attuazione di vari progetti in ambiti quali l’istruzione, la salute pubblica, la cultura, lo sport, la scienza e la tecnologia, l’ambiente e il sociale in generale, etc. Presidente della Fondazione Heydar Aliyev è Mehriban Aliyeva, First Lady dell’Azerbaigian e ambasciatrice di buona volontà dell’UNESCO e dell’ISESCO. Al fine di offrire al popolo italiano una maggiore conoscenza del ricco patrimonio culturale dell’Azerbaigian, la Fondazione ha svolto molti eventi culturali in Italia, come concerti e mostre. La Fondazione contribuisce anche alla conservazione del patrimonio storico in Italia attraverso il coinvolgimento nel restauro di luoghi di importanza storica. Per esempio, le catacombe dei Santi Marcellino e Pietro sono state restaurate nel quadro dell’accordo bilaterale sul restauro delle catacombe romane firmato il 22 giugno 2012 tra la Fondazione Heydar Aliyev e la Santa Sede. Il 2 giugno 2014, il Presidente della Fondazione Mehriban Aliyeva ha visitato le catacombe restaurate. Il 23 febbraio 2016, il Presidente Aliyeva ha partecipato all’inaugurazione delle catacombe, che ricordiamo sono tra i monumenti più significativi per il mondo cristiano. Da apprezzare particolarmente il contributo da parte del mondo musulmano al rifacimento di monumenti sacri del mondo cristiano, a dimostrazione del ruolo che il Paese svolge a livello mondiale per le religioni e le culture.
Quali sono le prospettive delle relazioni tra Azerbaigian e Italia e il ruolo della Sicilia e della Calabria?
Come accennavo prima, tra Italia ed Azerbaigian i rapporti sono ottimi, dal punto di vista politico, economico, commerciale e culturale. Tali relazioni hanno portato all’adozione, nel 2014, di una Dichiarazione Congiunta di Partenariato Strategico tra i nostri due paesi. Dal punto di vista economico l’Italia è il principale partner commerciale dell’Azerbaigian. Nei prossimi anni l’Azerbaigian sarà un importante fornitore di gas che arriverà in Europa attraverso TANAP e TAP, i cui lavori sono già iniziati. Questo avrà un vantaggio reale sui costi delle forniture, rendendo l’Italia un hub energetico. In ripetute occasioni, il Governo italiano ha evidenziato l’importanza del Corridoio meridionale del Gas per la diversificazione delle fonti di energia. Ma l’Azerbaigian è anche un importante destinatario di know-how e merci dall’Italia, soprattutto in questo periodo in cui sta attuando (già si osservano i primi importanti risultati) un passaggio da un modello economico fondato sul petrolio a un nuovo modello orientato sull’approfondimento del processo di diversificazione economica. Proprio per questo, come Console onorario per le circoscrizioni di Sicilia e Calabria, sono particolarmente lieto di poter coinvolgere le aziende di queste regioni in business forum e missioni imprenditoriali che possano portare un concreto vantaggio e benessere per le aziende di entrambi gli Stati e una ricaduta positiva sulle popolazioni sia italiana che azerbaigiana.
Tonino NOCERA